O-Freddo

Chiusa di Pesio (Cuneo - IT)
44.175018,7.691790
Longueur 5000m Profondeur 402m
Approche ☆☆☆☆☆ Esthétisme ☆☆☆☆☆ Facilité de déplacement ☆☆☆☆☆
Grottocenter / carte

Description

Descrizione

Catasto Online delle grotte del Piemonte e Valle d'Aosta - 09/04/2022

L’Abisso O-Freddo si sviluppa nei calcari e dolomie del Trias (Anisico e Ladinico). I primi 30 m di sviluppo, un angusto cunicolo e due successive sale, sono piuttosto stretti e interamente avvolti nel ghiaccio, così come la partenza del P50 (un inquietante toboga) e il medesimo pozzo (la Cascata Mackenzie). Alla base, una condotta impostata su un’evidente frattura prosegue per una cinquantina di metri, passando accanto al Ramo del Canaro, inutilmente scavato per lungo tempo. Al termine della galleria, intasata in più punti, la via prosegue attraverso un ringiovanimento, la Dea Kali, che sfocia in una grande frattura, subito sbarrata da un salto di una decina di metri. Alla base la via si fa caotica: giungono rami provenienti dalla base della Cascata Mackenzie, altre fratture si perdono nel nulla mentre la via si apre sulla destra lungo l’ennesima spaccatura. In breve diviene un meandro spesso interrotto da pozzi di varia lunghezza, il maggiore dei quali è un P24, fino a giungere alla profondità di 180 m. Qui il percorso si complica nuovamente: da sinistra arriva un grande sistema di gallerie fossili che risalgono parallelamente al percorso fin qui effettuato fin quasi all’esterno. Si tratta essenzialmente di un antico meandro in forte pendenza, esplorato dai nizzardi del CMS a partire dalla fine degli anni ’90. Verso valle invece si propongono due vie. La prima è uno stretto condotto lungo 150 m, la seconda, di poco sovrapposta alla precedente, ne ricopia la struttura con dimensioni leggermente maggiori: è il Meandro dei Grassi, al termine del quale un P20 intercetta un livello freatico, le Gallerie Black China. Il discreto rio che subito le attraversa per perdersi in uno stretto laminatoio, proviene dal fondo del vicino complesso O3-O5. Le Black China proseguono, spesso sfondate e suborrizzontali per 200 m. Le esplorazioni francesi hanno qui rinvenuto un articolato reticolo di condotte che si sviluppa inizialmente parallelo alle Black China, chiamato Black China Supérieure, dal quale si diparte, in direzione dell’omonima cima, il ramo Bozano Street, che attraverso numerose risalite, si arrampica per un ottantina di metri. Il fondo delle Black China si perde infine in un ambiente di interstrato basso, inclinato e assai ampio. Seguendolo verso l’alto, a sinistra, si intercetta una condotta di grandi dimensioni, fortemente inclinata verso il basso: ha inizio il Ramo del Diabetico. L’ampia condotta cede rapidamente il posto ad uno stretto meandro che, sviluppandosi in direzione SE per quasi 200 metri, ne perde un centinaio in dislivello, formando nel contempo uno degli ambienti più selettivi e impegnativi dell’intero Marguareis. Al fondo del meandro un P23 è il preludio di una serie di altre verticali tra cui un P50 (Insulina) prima che l’ennesima fessura chiuda al momento il ramo alla profondità di 402 metri. Dal fondo delle Black China si diparte anche la via per il secondo fondo di O-Freddo. Un ringiovanimento poco significativo sulla destra della galleria conduce dopo pochi metri al Pozzo Mallarmé e ad un secondo breve salto. Il gigantesco meandro che segue, battezzato Ramo Chi Va Con lo Zoppo alterna per oltre duecento metri comode gallerie ad enormi camini ed arrivi, fino alla partenza di un P70, anch’esso di grandi dimensioni, il Salto nel Buio, toppo sul fondo alla profondità di 368 m. Un traverso sul pozzo e la conseguente discesa dal lato opposto ha permesso al CMS di intercettare un nuovo livello freatico che si sviluppa parallelo alle pareti che, in esterno, guardano la Valle Pesio. Il chilometro di grandi condotte che costituiscono il Réseau Jean-Baptiste Sassi sono la premessa delle centinaia di metri di ulteriori grandi ambienti, già esplorati ma ancora da topografare e di quanto risulta essere ancora ignoto. Gli stessi francesi hanno rilevato che la temperatura dell’aria nel Réseau Jean Baptiste Sassi, a -350 m è di 1.2 °C mentre una colorazione dell’acqua nel Ramo Chi Va Con lo Zoppo è arrivata alla Foce dopo un tempo molto lungo. L’abisso funziona da ingresso basso del sistema. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)

Cavités proche

Distance (km)NomLongueur (m)Profondeur (m)
0.1O-8 del Marguareis77
0.1Abisso O-2 del Marguareis5018
0.1Abisso O-1 del Marguareis7075
0.1O-7 del Marguareis77
0.1Pozzo O-Perto del Marguareis60
0.1C-2 del Marguareis1014
0.1Abisso O-3 del Marguareis1100235
0.1O-10 del Marguareis55
0.2O-9 del Marguareis55