Abisso Bacardi

Frabosa Soprana (Cuneo - IT)
44.232831,7.791862
Longueur 5500m Profondeur 430m
Approche ☆☆☆☆☆ Esthétisme ☆☆☆☆☆ Facilité de déplacement ☆☆☆☆☆
Grottocenter / carte

Description

Descrizione

Catasto Online delle grotte del Piemonte e Valle d'Aosta - 09/04/2022

La cavità si presenta estremamente complessa; nel primo tratto, fino a –200 m circa è essenzialmente verticale. Infatti, superato il meandrino iniziale, la grotta si apre in una sequenza di tre pozzi spettacolari, Pozzo del Bagatto (80 m), il P20 e il Pozzo Willy Coyote (40 m). I primi due sono armati con ancoraggi resinati. Al fondo del curioso Pozzo Willy Coyote, la grotta si dirama in due vie. Da una parte si percorre un meandro, con andamento principalmente tettonico, che genera un complesso sistema di gallerie: il Ramo Attilio Regolo, che si ricollega, seguendo due diverse vie, con parti più basse della grotta (da segnalare la spettacolare discesa nella forra che porta nella Sala del Giovane Sposo). Questo ramo è di difficile percorrenza nei periodi di disgelo o di forti pioggie: lo stillicidio è sempre abbondante in alcuni tratti della via. Seguendo l’altra via, alla base del Pozzo Willy, immettendosi nel meandro che si origina sulla destra in alto, si percorre il meraviglioso canyon chiamato Meandro delle Azzorre. Il meandro cambia aspetto in prossimità di una brusca curva. Seguendo la via naturale si ci ritrova in una saletta dal fondo sfondato, Sala Robertino. Da un traverso, si accede ad una risalitina e a un meandrino molto stretto. L’esplorazione è al momento ancora in corso: da qui si spera di trovare la giunzione con il vicino Abisso Artesinera. Curvando, invece, il meandro conduce in sale ciclopiche, le Sale Galliche. Tenendo la via alta, attraversando una frana stabile con molta aria, si raggiunge il Salone dei Valdostani, al cui fondo, dopo un traverso ed un meandro perfettamente circolare, parte il Ramo dei Piemontesi. Questo, scoperto solo negli ultimi anni, termina sotto l’enorme dolina alla base di cima Artesinera ed è caratterizzato da una notevole difficoltà di percorrenza nella parte terminale. Questo ramo non è armato, si consiglia particolare attenzione nel risalire il Pozzo di Giors, un P25 situato sotto una frana sospesa. Percorrendo invece la via bassa, dalla seconda Sala Gallica si continua a scendere in frana. Si arriva al Pozzo Titti, un P20 con un attacco pozzo leggermente instabile e un deviatore. Nella sala generata dal pozzo, dalla parete opposta al Titti, arriva una delle vie del Ramo Attilio Regolo. Al fondo del salone, dopo un paio di saltini un po’ esposti, con un corrimano non troppo affidabile, sulla sinistra, ci si infila in un meandrino. Superato l’Oblò, si aprono tre strade: la prima a sinistra porta alla bellissima Sala del Giovane Sposo (dal cui soffitto arriva l’altro ramo dell’Attilio Regolo) e prosegue, a scelta, nell’umida forra dei Rami Helen o in quella della Goccia Persa; la seconda via, a sinistra, porta alla fantomatica Sala Fantasma, in cui anni fa fu ritrovato lo scheletro di una marmotta. La terza via, con un pozzo, si riconnette ai Rami Helen. Sempre dall’Oblò, voltando subito a destra, si arriva, dopo pochi metri, nel maestoso Salone del Venticinquennale. È un salone enorme, che in alcuni punti sembra superare i 100 m di altezza, lungo quasi 100 m e largo fino a 40 m. Nel pavimento si aprono dei pozzetti, che conducono a brevi meandrini ricchi di latte di monte ma che chiudono, quasi tutti, su strati di roccia impermeabile. Negli anni sono state tentate parecchie risalite per cercare altre vie, ma la notevole altezza del soffitto rende complicate le manovre. Il migliore risultato di queste ardite esplorazioni è il Ramo O Sole Mio ed una via che riporta alla Sala dei Coproliti. Dalla parte opposta all’ingresso del salone si apre la via per il fondo, dietro un masso di grandi dimensioni. Un bel meandro ed un salto portano alla Sala Espero e alla Sala dei Coproliti. Qui, la forte corrente d’aria fa pensare ad una prosecuzione verso sinistra. Andando invece verso destra, la grotta continua in una serie di gallerie senescenti e saltini sempre più stretti ed impervi, fino a diventare impercorribile a quota -430 m. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)

Cavités proche

Distance (km)NomLongueur (m)Profondeur (m)
0.3Abisso Artesinera1000355
1.4Buco del Peirani42362
1.4Buco del Peirani42362
1.6Buco della Ciuiera4221
1.6Buco della Ciuiera4221
1.8Abisso Porker160140
1.8Abisso Porker160140
2.2Tana dei Tetti del Formaggio72
2.2Tana dei Tetti del Formaggio72