Abisso Parsifal
44.193934,7.646286
Description
Descrizione
FINO A-114 M Superato il franoso scivolo d'ingresso, si scendono due P15, intervallati da un corto ma atletico meandro. Alla base del secondo salto, una finestra a due metri d'altezza immette in un cunicolo, che conduce alle gallerie di -50 m. Proseguendo la via in discesa, si incontrano altri quattro pozzi (P6, P15, P30, P20), l'ultimo dei quali cade nell'ampio salone di -114 m. IL GERIATRICO Da -114 m, un'arrampicata d'un paio di metri, verso monte, permette di raggiungere un'evidente finestra; si prosegue quindi per circa 500 m in una grande galleria, fino a quando l'ambiente assume le sembianze d'un esiguo meandrino, di cui si percorrono, guadagnando dislivello, alcune decine di metri, fino ad una strettoia. Forzata nel 2005, il passaggio dà accesso ad oltre un chilometro di nuovi ambienti. La prima breve parte è costituita da un piccolo freatico: la Galleria Errico Malatesta, cui segue un tortuoso meandro attivo, che sfocia in una saletta di crollo. Una risalita di una decina di metri riguadagna la quota delle gallerie. È una zona con diverse prosecuzioni, spesso subito chiuse. Oltre la vasta Sala Ginevra e risalito il letto d'un torrente fossile (Fiume Foffile), parte la ripida e franosa Galleria Psycho. Raggiuntane la cima, si è alla base d'un piccolo salto; arrampicando verso N si raggiunge la Galleria Mordred, grande e fossile, che punta verso la grotta Strolengo, ma chiude su riempimento detritico. Verso S, invece, un breve tratto di galleria porta subito all'ennesimo bivio: sulla sinistra si sviluppa la grande Galleria Fiume di Pietre, chiusa, dopo poco, da un'impenetrabile frana. Sulla destra, un ambiente franoso (Franosa Soprana e Franosa Sottana, a cui segue la Galleria del Prepuzio) conduce alla grande Forra di Avalon, profonda 20 m, alta più di 50 m e lunga altrettanto. Sia la discesa (il fondo è toppo) che l'attraversamento della forra chiudono su riempimento. Una risalita di 50 m è stata intrapresa nella parte iniziale di Avalon: si continua a salire in ambienti di più modeste dimensioni. Qui è stato provato un contatto acustico e tramite ARVA, con speleologi che stavano lavorando nella vicina grotta Arvalon. La Forra di Avalon e il Fiume di Pietra sono messi in collegamento dalla splendida Galleria delle GianMarmitte. Nel punto di giunzione tra GianMarmitte e Forra di Avalon, in alto, si apre uno stretto cunicolo (Ualà) che porta molta aria. Poco oltre, un P10 ed un piccolo slargo portano all'ennesimo bivio. Passando tra i massi, si raggiunge l'attacco di un P13, che accede ad una vasta sala, sospesa su un notevole vuoto. È il Diofà che, pur offrendo varie possibilità di discesa, stringe dopo 70 m. Si atterra in un ambiente franoso, sviluppato lungo la direzione della frattura che ha creato il pozzo, il cui fondo non è superabile. Se non si scende il P13 e si prosegue in direzione opposta, ci si affaccia sull'imbocco di un'altra gran verticale: il Pozzo Sepà. Anch'esso, dopo 70 m ed un restringimento a -50 m, riporta sul fondo del Diofà. Non ci sono possibilità di prosecuzione, anche se l'aria filtra. LE GALLERIE DI -50 Superato il cunicolo descritto all'inizio, si giunge a un primo bivio, caratterizzato dalla scritta Tappeto Volante. Prendendo a sinistra, dopo una breve risalita, la galleria principale precipita in un ringiovanimento chiuso al fondo. Scivolando nella stretta frattura sulla destra, si arriva ad un allargamento. Poco oltre, parte lo striminzito e scivoloso Meandro-frattura del Tacchino Nano, la cui esplorazione è ferma alla base di un grande camino. L'aria segue strani percorsi. Dallo slargo è anche possibile scendere due salti di circa 10 m ciascuno, alla cui base ha inizio lo stretto Meandro Fistre. Dopo 40 m molto stretti, si spalanca un bel pozzo di 25 m (Futu). L'ampia sezione della verticale è dovuta alla coalescenza di due pozzi vicini; quello da cui si è scesi è pulito e umido, dalla parte opposta invece ci sono grandi blocchi e un evidente conoide detritico. Alla base, un oblò dà accesso ad un vecchio meandro, Dritto e Manca, percorso da forte corrente d'aria. Verso valle, il meandro stringe subito (sarebbe necessaria una grande opera di disostruzione); verso monte, si presenta più complesso. Il percorso è inizialmente ampio e facilmente percorribile, si stringe poi oltrepassati due brevi ringiovanimenti, chiusi. Dopo aver puntato verso la Forra di Avalon, il meandro la costeggia serpeggiando per altri 100 m, fino a diventare impraticabile. Dal Tappeto Volante, seguendo verso destra, si percorre una bella galleria fino al Pozzo della Foca, a cui segue un ulteriore salto e quindi un meandro che riconduce alla sala di -114 m. Alcune finestre, che si aprono lungo il pozzo, danno accesso ad un intricato sistema di gallerie freatiche (Cangaceiros, Sgarro, Miniera) che non hanno portato risultati particolarmente importanti. Attraversando sopra il salto che porta al Pozzo della Foca, si prosegue in galleria, sino ad una sala. Sulla sinistra, una stretta frattura porta ad una via parallela al Foca; sulla destra, un cunicolo riporta alla base del secondo pozzo della grotta. Attraversando la sala, ci s'infila in un lungo, stretto e ventoso cunicolo: il Lochner. Superatolo, ci si trova nella zona di Ali Papà e i 40 Meandroni, che inizia con una freatico di notevoli dimensioni (6x8 m). Se si prende a destra, per i pozzi che da qui scendono, ci si ricongiunge alla via del fondo, poco più a monte del Salone Welcome Torino. Proseguendo invece in orizzontale, si scende un breve saltino, alla base del quale la Galleria Omino dai Capelli Dritti conduce alla base d'un camino, dove la strada si biforca. Il ramo che si approfondisce (Ramo Caviglia) porta ad un salone a -114 m (non è quello già descritto), in cui confluiscono diversi meandri. Continuando a scendere si giunge ad un P90 che porta alla profondità di -233 m, dove la grotta stringe. Traversando in alto, sopra il pozzo, si entra nel labirinto delle Gallerie del Dromedario, degli Insetti Morti e dei Morti in Sette, tutte molto prossime all'esterno, che generalmente chiudono su frane e riempimenti; in questa zona si sviluppa anche la diramazione Scusi Mi Cambia il Finale, la cui esplorazione si è arrestata alla base d'un camino. FONDI SUL RAMO DEGLI ORIENTALI E RAMO DELL'INCREDULO Dalla profondità di -114 m, andando verso valle, si percorre un bel meandro che porta a un P23 e poi alla Sala Welcome Torino, a -205 m. La sala è impostata su una grande frattura, perpendicolare alla direzione della grotta, ed è percorribile sia verso monte che verso valle. Nel primo caso, dopo alcuni passaggi in frana, si raggiunge un grande ambiente, nel quale confluisce la via che scende dopo il Lochner. Verso valle, invece, un lungo scivolo atterra su un nuovo piano freatico: il Ramo dell'Incredulo, molto ampio e con depositi di calcite insoliti per le cavità della zona. Il fondo, 200 m più profondo della superficie topografica del gias dell'Ortica, chiude su riempimento di fango e concrezione. pur lasciando intravedere un passaggio, che soffia aria forte. La disostruzione, in roccia viva, ha evidenziato che si tratta soltanto d'un ringiovanimento. Una risalita di circa 30 m, in corrispondenza dell'inizio del ramo, raggiunge un condottino, che termina su un sifone pensile. Dal piano freatico di cui sopra, con un pozzo di circa 20 m, si giunge al punto più profondo di Parsifal: -280 m. Verso nord, un sistema di grandi fratture (Ramo degli Orientali), si dirige verso le pareti rocciose della valle. chiudendo su strettoie e concrezioni. Sebbene non si sappia il punto preciso, è in questa zona che qualche esploratore, molto probabilmente nel 1995, sceso un P25, lasciò segni che vennero trovati dagli esploratori entrati nella grotta dei Cocomeri nel 2000, oltre il P77 finale. Il P25 infatti è l'ultimo tratto del P77 dei Cocomeri. La grotta rappresenta la porzione estrema di valle delle gallerie di quota 1800 m e 1600 m della Conca delle Carsene. L'aria, assente all'ingresso, diventa forte cominciando a scendere lungo i rami che portano al fondo. Si ipotizza che buona parte di questa aria esca dai Cocomeri. Gli apporti principali arrivano dalla Galleria Malatesta e dal Meandro Fistre. Le recentissime esplorazioni nell'abisso 6C (2009) passano sotto Parsifal, nell'area della Forra di Avalon, 250-300 m più in basso, rendendo interessanti nuove esplorazioni. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Cavités proche
Distance (km) | Nom | Longueur (m) | Profondeur (m) |
---|---|---|---|
0.2 | G-24 delle Carsene (Pozzo) | 7 | 7 |
0.4 | Pozzo 6-55 delle Carsene | 6 | |
0.4 | Grotta dei Cocomeri in salita | 0 | |
0.4 | Abisso Luna Nera | 300 | 125 |
0.4 | Abisso Luna Nera | 300 | 125 |
0.4 | Pozzo 6-57 delle Carsene | 18 | |
0.4 | Pozzo G-20 delle Carsene | 10 | 10 |
0.4 | Grotta Strolengo | 240 | 68 |
0.4 | Grotta Strolengo | 240 | 68 |