Sberzulera Superiore
44.557919,8.545890
Description
Descrizione
Il sentiero descritto in "Accesso" porta al suggestivo ingresso, caratterizzato da un ampio portale a cielo aperto. Conseguentemente sul pavimento è presente parecchio terriccio, piuttosto compatto, caduto dal sovrastante bosco, il cui spessore supera i 50 cm. Da questo vano tramite una piccola apertura sulla sinistra all'altezza del pavimento (a), si accede alla parte profonda. Come precedentemente accennato, gli ambienti che seguono presentano numerose zone instabili e settori di difficile percorribilità; come se ciò non bastasse, e a differenza della grotta inferiore, l'elevata umidità ed un diffuso stillicidio non solo rendono la roccia molto scivolosa, ma aumentano notevolmente la preoccupante tendenza al distacco di grossi blocchi. A tutto questo, bisogna aggiungere che i passaggi descritti sono interpretazioni soggettive: le frane e la particolare morfologia permettono diversi percorsi. Ci limiteremo pertanto a segnalare i percorsi, a nostro avviso, più comodi. Passato ginocchioni il punto (a), si accede al primo tratto (sezioni 2 e 3) da superare mantenendosi alti nella frattura, aiutandosi con sporgenze e terrazzini, purtroppo taglienti come rasoi. In questo tratto le labbra della frattura, praticamente speculari, evidenziano la genesi tettonica della cavità, in questa zona ancora poco interessata da fenomeni di crollo. In pratica si passa sopra P1; per raggiungere il suo imbocco occorre discendere sopra il caotico cumulo di sassi (b) ed infilarsi in una malagevole strettoia, piuttosto umida. Qui tutto è in equilibrio precario e la visita si limita a pochi metri per l'eccessivo restringimento delle pareti. Con un po' di allenamento (alla balistica) si riesce a raggiungere, con qualche sasso, il bacino idrico presente sul fondo. Tornati al punto (b), si notano sul soffitto curiosi accrescimenti di muffe non definite, che riflettono la luce attraverso un mosaico di microscopiche goccioline di acqua condensate alla loro superficie. Una nuova strettoia (c) ci porta in ambienti più ampi; la progressione avviene quasi sempre nella parte più bassa della frattura, con morfologie simili a quelle riscontrate nella prima parte della grotta. Appena oltre la strettoia un pozzetto (P2) porta ad un ulteriore bacino d'acqua temporaneo; nel marzo 1992 questo era però del tutto scomparso. Scendendo a fatica fino alla base del pozzo, si raggiunge la massima profondità della grotta (-17 m). L' inclinata parete di destra sovrastante P2 presenta una morfologia inusuale; essa risulta completamente ricoperta da grandi ammassi di fango e detrito instabile, con grossi massi di crollo (Sez. 4). Un notevole arrivo d'acqua temporaneo (d), che perviene in grotta attraverso una frana, ha profondamente inciso questi sedimenti. Tornati alla parte bassa della frattura, si procede tra strettoie, massi incastrati e frane fino al termine della cavità. (tratto da: Labirinti n.12; testo: C. Vaselli, G.D. Cella)
Cavités proche
Distance (km) | Nom | Longueur (m) | Profondeur (m) |
---|---|---|---|
0.0 | Sberzulera Superiore | 58 | 17 |
0.1 | Sberzulera Inferiore | 22 | 2 |
0.1 | Sberzulera Inferiore | 22 | 2 |
5.6 | Tana di Morbello | 357 | 13 |
5.6 | Grotta ad ovest della Tana Morbello | 13 | 1 |
5.6 | Grotta ad ovest della Tana Morbello | 13 | 1 |
5.6 | Grotte di Campazi | 20 | 1 |
5.6 | Grotte di Campazi | 20 | 1 |
5.6 | Grotta ad est della Tana Morbello | 8 | 1 |