Tana del Negrin

Roccaforte Ligure (Alessandria - IT)
44.692470,9.025658
Length 149m Depth 107m
Approach ☆☆☆☆☆ Aestheticism ☆☆☆☆☆ Ease of move ☆☆☆☆☆
Grottocenter / carte

Description

Descrizione

Catasto Online delle grotte del Piemonte e Valle d'Aosta - 09/04/2022

L'accesso alla cavità avviene tramite un corto scivolo con fondo in terriccio e fogliame, molto viscido ed instabile. Occorre ancorare la corda all'albero nelle vicinanze, servendosene come mancorrente sino al primo pozzo. Da questo armo sino al fondo è possibile usare una corda unica di 160 metri di lunghezza. La cavità, data la natura della roccia, non permette armi su chiodi o spit ed è quindi completamente armata con tubi di ferro zincati incastrati nelle pareti. Controllare attentamente la posizione dell'armo prima di iniziare qualsiasi manovra! La grotta presenta altre insidie sia nella natura conglomeratica della roccia che nella particolare funzione assorbente della cavità stessa. Il distacco di ciottoli e massi, anche di dimensioni notevoli, risulta poco prevedibile ed esiste la possibilità che in caso di forte precipitazione si venga sorpresi da una violenta piena, specialmente oltre il "Camino delle Castagne". Infine l'abbondante fango crea problemi di progressione e può facilmente mandare in crisi gli attrezzi da risalita. Dallo scivolo descritto in precedenza si accede alla prima parte sub-verticale della cavità caratterizzata da una sequenza di brevi salti arrampicabili (è consigliabile una sicura sulla corda usata come mancorrente) e da strettoie abbastanza agevoli su roccia liscia, resa viscida da un leggero velo di acqua. L'ultimo salto di circa 2 metri immette alla sommità del p. 25. Ancorata la corda, si scende agevolmente la prima parte sino al ponte naturale che costringe a frazionare e a immettersi in una malagevole strettoia verticale, lunga pochi metri, con roccia estremamente instabile. Percorsa tale strettoia, si sbuca in un bellissimo pozzo leggermente a campana, con sezione pressochè ellittica, di comoda percorrenza. Verso la base si notano piccole colate calcitiche in corrispondenza degli sbocchi di anguste condotte impercorribili. Alla base del p. 25 un angusto e fangoso restringimento immette su un breve pozzo a sezione circolare. Porre molta attenzione all'armo piazzato nel precedente restringimento. Sul fondo sono presenti notevoli accumuli di detriti e fogliame che possono completamente ostruire, specialmente in seguito ad una piena, l'accesso alla severa strettoia, da percorrere a piedi in avanti in discesa, onde evitare un'acrobatica manovra allo sbocco della stessa in una stretta e alta diaclasi molto fangosa. Conviene piazzare in loco uno spezzone di scaletta per facilitare il passaggio in salita. Percorsa la stretta diaclasi, un pozzetto di 5 metri molto fangoso conduce ad una minuta saletta formatasi in corrispondenza di un repentino cambio di orientamento della frattura. Sul soffitto sono presenti alcune stalattiti di modeste dimensioni. Una breve risalita porta alla base della struttura verticale detta "Camino delle Castagne" per l'abbondante ritrovamento di tali frutti. Il camino è oggetto di forte stillicidio e presenta alcune belle colate calcitiche inglobanti detriti di ogni genere. Da qui si avanza letteralmente immersi in un mare di fango, inoltre il conglomerato risulta progressivamente sempre meno compatto man mano che aumenta la profondità. Una stretta diaclasi interrotta da un salto arrampicabile porta ad una successione di tre pozzi, dei quali il maggiore è l'ultimo, di circa 10 metri. I pozzi sono relativamente agevoli, ma occorre prestare molta attenzione nell'uscita dato che gli armi sono posizionati molto bassi. Tale situazione, purtroppo inevitabile, consiglia l'uso di staffe atte a facilitare le manovre di uscita-entrata ai pozzi, comunque sempre disagevoli ed acrobatiche per la scarsità di appigli affidabili e per il molto fango. Alla base dell'ultimo pozzo, ingombro di notevoli depositi di fango, tramite un breve salto arrampicabile si accede al cunicolo terminale. Le caratteristiche dei depositi sembrano rivelare una lenta deposizione da parte delle acque, visibile anche dai parecchi livelli presenti. Il Pozzo del Negrin termina in un angusto ambiente nei pressi di un sifone completamente ostruito da detriti e fango, a - 107 metri di profondità. (tratto da: Labirinti n.8; testo: G.D. Cella, C. Vaselli)

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Distance (km)NameLength (m)Depth (m)
0.0Tana del Negrin149107
1.5Tana della Volpe di Roccaforte L.70
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1.7Tana del Tesoro2217
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