Arma del Lupo Inferiore

Descrizione

Catasto Online delle grotte del Piemonte e Valle d'Aosta - 09/04/2022

La prima parte consta sostanzialmente in una galleria con andamento E-W, caratterizzata da una certa complessità nel suo tratto iniziale, dove sono presenti alcune diramazioni che tuttavia convergono subito dopo nella via principale. Dopo un centinaio di metri, è presente un primo lago generalmente superabile con un traverso; da qui, dopo circa 600 metri, si giunge ad un bivio, da dove, proseguendo sulla destra (W), una galleria di maggiori dimensioni va a lambire le rive del Lago Grande (qui si cimentarono, nel corso degli anni, diversi sifonisti, Peirone e Sodero nel 1967, Penez nel 1979, Vergier nel 1980, e infine Casati, che, nel 1988, raggiunse la profondità di -88 m). Prendendo a sinistra, invece, poco dopo una brusca retroversione verso E, ci ritroviamo sul bordo di alcuni pozzi paralleli al cui fondo (si ricongiungono tutti una decina di metri più sotto) la via, divenuta attiva, ci deposita, sia a monte che a valle, sulle sponde di due sifoni. Se invece di scendere i salti li attraversiamo in alto, raggiungiamo, dopo circa 250 m, la zona detta del Trivio. Ignorando sulla destra una diramazione che porta agli ennesimi laghi, proseguiamo fino all’alquanto intricata parte finale, dove le fredde acque che provengono dal cuore del massiccio incontrano quelle più calde provenienti dall’esterno, dando origine a due laghi chiamati, per l’appunto, Lago-Freddo e Lago Caldo. L’importanza della cavità è data essenzialmente dal fatto che, nelle sue parti più basse, essa entra in contatto con il grande corso d’acqua di cui sono tributari, diversi chilometri più a monte, i sistemi di Piaggia Bella-Labassa e delle zone F e D. La grotta spesso è soggetta a piene con conseguente allagamento di diversi tratti sifonanti. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)