Barma d'Aout

Descrizione

Catasto Online delle grotte del Piemonte e Valle d'Aosta - 09/04/2022

Si tratta di un ampio riparo alla cui formazione devono aver concorso sia elementi naturali che interventi antropici, estesisi nel tempo. Il promontorio, che lo ospita alla sua sommità, si erge infatti tra due corsi d'acqua: quello più ad W scorre oggi circa 150 m di quota più in basso e non sembra essere stato determinante; quello più ad E, oggi poco più di un ruscello, deve invece aver attraversato periodi di grande attività e potenza. Il risultato di tale attività è che il versante est del promontorio è caratterizzato da numerose cariature, relitti di grotte vere e proprie. All'estremità sud (cap. 1 - 2) è ancora osservabile un breve condotto, a morfologia mista; nella parte mediana (tra i cap 4 - 5), in corrispondenza della larghezza massima, l'ambiente è diviso da un diaframma roccioso perforato da un breve condotto di forma ellittica; l'intera superficie del riparo è poi butterata da grandi scallops. L'ingente massa di lastre che costituisce la "scalinata" proviene dal riparo. Da notare il punto d'accesso alla scalinata che potrebbe essere stato antropicamente adattato per agevolare il passaggio alle persone, ma che potrebbe anche essere l'ingresso sezionato della primitiva grotta. Il pavimento è quasi totalmente roccioso, ben livellato nei vari tratti da est ad ovest, progressivamente degradante da nord verso sud. Rari e poco potenti sono i sedimenti. All'interno del riparo non sono state rilevate incisioni, se si escludono i fori sul pavimento lungo tutto il fronte che si affaccia sull'abisso. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)