Abisso Artesinera
44.234085,7.788768
Description
Descrizione
La cavità, estremamente verticale, ha un andamento principalmente tettonico. La grotta si apre con una sequenza di pozzi: un primo saltino porta ad una strettoia piuttosto verticale, che immette sul primo P15, collegato al successivo P30, con un attacco pozzo molto bello. Un breve scivolo con saltino (P10), a cui bisogna fare particolare attenzione per la grossa quantità di pietrisco instabile, porta a un bel terrazzino su un masso incastrato e alla sommità di una breve forra da scendere con un P30 nel vuoto. Data la conformità di questa prima parte della grotta, bisogna fare particolare attenzione al materiale instabile (pietre, rami... ecc) che arriva dall’esterno e ricordare che, in caso di pioggia, lo stillicidio diventa notevole. Raggiunta la base della forra, dopo una ventina di metri si raggiunge l’attacco del P50, non troppo comodo. Scesi i primi dieci metri su parete, la grotta si divide in un bellissimo crocevia: il pozzo si spacca in tre parti da cui si originano tre forre, che si diramano in direzioni diverse. Le forre di NW e di NE conducono a tre dei quattro fondi conosciuti, esplorati fra il 1974 e il 1975; uno di essi si ricongiunge al Ramo del Corso che inizia dalla base del primo P30. Seguendo invece la forra con direzione est, al termine del P50, si arriva a quella che un tempo era una difficile strettoia bagnata: la Lambda, superata solo dopo un lungo lavoro di disostruzione nel 1983. Oggi è stata rimodellata a meandro angusto e asciutto. Da qui la grotta intercetta una fascia freatica che porta al P23 e successivamente al P25. Entrambi i pozzi sono di notevoli dimensioni. Sulla parete opposta all’attacco pozzo P25, parte uno stretto meandrino, raggiungibile tramite una risalita rifatta nel 2007, con direzione interessante verso il vicino Abisso Bacardi. Nella frana formatasi alla base del P25, si aprono numerosi meandrini, non di facile percorrenza e tutti con aria, che però chiudono inesorabilmente. Alla base della verticale della corda, sul fondo della parete, si apre una fessura che conduce a un meandro, che si ferma su una strettoia. Passata la strettoia, un P30 conduce in una piccola saletta. Dal pavimento un buco conduce alla via del fondo di -355 m, con una serie di pozzi intervallati da brevi meandri via via sempre più stretti e bagnati. Dalla sala, opposta alla corda di discesa, parte la Risalita della Narco, portata a termine nel 1986 e rivista nel 2006. Questa, dopo un paio di passaggi stretti, porta nel meraviglioso Meandro On the Road: una spettacolare galleria freatica di notevoli dimensioni che, in alcuni tratti, presenta bellissime concrezioni, cosa decisamente rara negli abissi Artesinera e Bacardi. Percorso un primo tratto quasi orizzontale, cominciano ad alternarsi brevi pozzi. Durante il percorso la forte aria che percorre l’intero abisso si disperde e il meandro chiude apparentemente su fango. La cavità è percorsa da una violenta corrente d’aria e si comporta da ingresso alto. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Caves nearby
Distance (km) | Name | Length (m) | Depth (m) |
---|---|---|---|
0.3 | Abisso Bacardi | 5500 | 430 |
1.5 | Buco della Ciuiera | 42 | 21 |
1.5 | Buco della Ciuiera | 42 | 21 |
1.6 | Abisso Porker | 160 | 140 |
1.6 | Abisso Porker | 160 | 140 |
1.7 | Buco del Peirani | 423 | 62 |
1.7 | Buco del Peirani | 423 | 62 |
2.2 | Abisso Dolly | 1400 | 275 |
2.2 | Abisso Dolly | 1400 | 275 |