Abisso Ranjipur

Descrizione

Catasto Online delle grotte del Piemonte e Valle d'Aosta - 09/04/2022

La grotta è ad andamento verticale. Un iniziale pozzo da 15 m immette su uno scivolo in frana, che conduce subito a un P6. Da qui parte una sequenza di saltini riassumibili in un P20, da cui, con un breve pendolo ad un paio di metri dal fondo, si arriva ad una sala. Tra i macigni che ricoprono la pavimentazione, si apre un breve salto (P5) seguito da un P8, che si può evitare imboccando una strettoia in frana sulla destra del P5. Un meandro, di una decina di metri, sbuca con una finestra su un pozzo da 30 m, da cui si può accedere, tramite una breve risalita, a un grande salone in frana. Di fronte al punto di arrivo della corda del P30, una finestra accede ad un ramo laterale, con due pozzetti consecutivi. La via per il fondo di -145 m si apre a sinistra della corda del P30: percorsi pochi metri in discesa, in fessura, si apre il pozzo finale, un P35, che chiude su frana. Nel 1998 il gruppo di Cuneo torna al Rangjipur, precisamente nella zona terminale della diramazione che si stacca alla base del P30; disostruita una strettoia, sono stati scesi un PIO ed un P15, intervallati da alcuni ampi ambienti. Nell'ultimo, raggiunto nel 2008, il solito restringimento, in cui s'infila l'acqua e da cui proviene tutta l'aria della grotta, non consente per ora di continuare. Oltre s'intravede un nuovo slargo. La cavità presenta notevole corrente d'aria all'ingresso. La parte finale in frana richiede particolare attenzione. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)