Pozzo A-11 del Marguareis
44.163434,7.684217
Description
Descrizione
Ad un ingresso posto sul fondo di una dolina molto incisa seguono un P33 e una fessura che è stata per quasi trent’anni il fondo della grotta. Superata la strettoia, provvidenzialmente allargata (ma comunque impegnativa soprattutto in salita), e la sua gemella più avanti, si giunge a un ampio P30, subito seguito da tre pozzi da 15, 5 e 9 m. Il P110 che segue è la maggiore verticale della grotta. Dal successivo P67 si aprono due vie per giungere al meandro posto a quota -500 m. La più immediata si imbocca scendendo in P67 e percorrendo il disagevole e verticale meandro, interrotto da 8 pozzi di lunghezza compresa tra i 5 e i 36 m in rapida successione. Un ulteriore P42 conduce alla Sala Treponema e ad un secondo fastidioso meandro. Traversando invece a metà del P67 si accede ad una via più comoda e aerea attraverso un P45, l’Immatricolata Concrezione, e un P45, il P39 Pozzonero. Un grande P90 porta quindi direttamente al meandro a valle della Sala Treponema. Una terza via, meno agevole, giunge alla medesima sala attraverso una serie di pozzi, partendo da un traverso sul P39 Pozzonero. Il meandro di -500 m precede, interrotto da brevi salti, per oltre 200 m un P16 e alcuni stretti passaggi di morfologia freatica. Il P16 è il punto nel quale la grotta, che fino qui procedeva in direzione ovest, compie una decisa svolta verso sud e prelude all’ultimo bivio della stessa. La via più immediata, dopo una bella sala, imbocca un ripido laminatoio e un meandro mai agevole che progressivamente si colma di grandi quantità di fango, percorso da un piccolo rio che può raggiungere portate notevoli in caso di precipitazioni. Il meandro sbocca quindi in una grande galleria che in capo a qualche decina di metri si immerge in un gigantesco lago-sifone, alla profondità di 680 m, alla medesima quota degli ancora lontani sifoni di Labassa. Un tentativo di attraversare il lago è fallito per l’esplosione del canotto. L’allargamento di alcuni stretti passaggi al termine del meandro di -500 m ha permesso di scoprire un secondo ramo, sovrapposto al primo, le Gallerie Gheddube. Si tratta di varie centinaia di metri di belle condotte fortemente inclinate e spesso sfondate che, giungendo con P40 a pochi metri dal lago-sifone, costituiscono una piacevole alternativa al fangoso meandro sottostante. Una terza via, raggiunta traversando la sommità del solito P16, arriva a una complessa struttura sovrapposta alle altre vie. Una breve forra che scende con brevi pozzetti, termina rapidamente contro una frana a grossi blocchi. Più in alto una facile risalita porta a una grande sala fortemente inclinata che raggiunge un sifone di sabbia totalmente intasato. Nei pressi, una stretta fessura porta tutta l’aria che percorre le regioni basse di A11. Dal sifone, una condotta ascendente e ingombra di massi instabili permette di raggiungere nuovamente la base del P16. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Caves nearby
Distance (km) | Name | Length (m) | Depth (m) |
---|---|---|---|
0.0 | A-12 del Marguareis | 30 | 18 |
0.1 | A-14 del Marguareis | 15 | 8 |
0.1 | A-8 del Marguareis | 11 | 10 |
0.1 | Pozzo A-6 del Marguareis | 12 | 8 |
0.2 | A-103 del Marguareis | 10 | 6 |
0.2 | Pozzo A-4 del Marguareis | 7 | 7 |
0.2 | A-2 bis del Marguareis | 7 | 5 |
0.2 | A-102 del Marguareis | 10 | 4 |
0.2 | Pozzo A-1 del Marguareis | 14 | 9 |